BUONE NOTIZIE ANCHE IN TERMINI DI CREDIBILITÀ’
E’ vero che l’informazione radiofonica è percepita come la più libera e indipendente solo dal 10,7% degli italiani contro il 39,3% di internet, il 21,9% della TV e il 13,8% dei quotidiani, ma è l’unica in crescita: +2,8% rispetto al 2012, mentre gli altri media perdono rispettivamente l’1,5, l’1,7 e il 3,2 percento.
SEMPRE PIÙ TECNOLOGIA
Nell’era biomediatica – dove siamo liberi di scegliere i nostri personali palinsesti secondo le nostre preferenze, tempi e modi – siamo sottoposti a molteplici stimoli, mentre il tempo a nostra disposizione rimane lo stesso. Con l’aumentare della competizione indiretta le emittenti radiofoniche devono continuare a investire sempre più tempo e risorse per offrire informazione credibile e/o intrattenimento della qualità richiesta dal proprio target, cogliendo al contempo le tante opportunità offerte dalla convergenza tecnologica.
IL RUOLO DI INTERNET
Il 63,5% degli italiani (+1,4%) accede alla radio tramite internet, anche grazie ad una sempre maggior diffusione dei dispositivi mobili. Il 39,9% degli italiani ha infatti uno smartphone (poco meno di un terzo l’ha iniziato ad usare nell’ultimo anno) mentre il 13,9% un tablet (il 44% nel 2013).
CONVERGENZA RADIO-TV
Visto che molte radio investono ormai stabilmente in piattaforme TV va detto che il digitale terrestre ha un’utenza stabile del 95%, mentre satellitare (45,5%, +8,7), web TV (22,1%, +3,1) e mobile TV (6,8%, +4,3) sono tutte in crescita.
FONTI
– 47° edizione del Rapporto Censis sulla situazione del Paese, capitolo “Comunicazione e media”;
– Sondaggio Demos & PI in collaborazione con Coop (Ass. Naz.le cooperative di consumatori), “Osservatorio Capitale Sociale” Novembre 2013;
– GfK Eurisko RadioMonitor, media mobile annuale Settembre 2012-Settembre 2013
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