Nel 1895 Guglielmo Marconi inventò il telegrafo senza fili, nel 1901 la sua radiotelegrafia varcò l’oceano. Dopo gli esperimenti di radiofonia della prima guerra mondiale la Radio iniziò le trasmissioni in Italia nel 1924. Per tutti gli anni ‘20 fu uno status symbol della borghesia agiata, poi Benito Mussolini ne intuì le potenzialità propagandistiche e estese a tutti la possibilità di ascoltarla nelle piazze, nei centri rurali e nelle scuole trasformandola in un potente mass media. Da allora la storia della radio è stata ed è disseminata di sfide e opportunità: dalla “concorrenza” della TV all’avvento delle radio libere e private fino alla rivoluzione di Internet.
Ne abbiamo parlato sabato 10 ottobre a Bologna nel talk show Social Radio Lab dal titolo “La Radio dalla Propaganda ai Social Media” ospitato all’interno della sezione “Il Futuro è già ieri” del Festival delle Generazioni curata da Marco Stancati.
Grazie a Giovanni Pelagalli, fondatore e curatore del Museo della Comunicazione e del Multimediale, abbiamo ascoltato la storia della propaganda attraverso le apparecchiature e registrazioni dell’epoca.
Con Dino Amenduni di Proforma abbiamo approfondito la comunicazione politica di allora e quella dei nostri giorni.
Mentre insieme a Francesca Clementoni di Radio Città Fujiko e Tonia Maffeo di Spreaker abbiamo scoperto il ruolo sociale delle radio libere dagli anni ’70 ad oggi e i vizi e virtù dell’emergente mondo delle web radio.
Hanno accompagnato la narrazione le grafiche dell’osservatorio dei media Data Media Hub di Pier Luca Santoro.
Se hai spunti, testimonianze o domande rispetto a questo tema, lascia un commento sotto l’articolo. Rimani aggiornato seguendoci su Twitter o su Linkedin con l’hashtag ufficiale #SocialRADIO.