“Radio 3 scommette sul futuro della radio ospitando le voci, i linguaggi, i suoni e le esperienze di radio web e radio universitarie. Sono le radio universitarie che stanno già facendo rete in Europa, le radio di ragazzi e ragazze sotto i ventanni, le radio per le bambine e i bambini. Insomma le radio del futuro che già possiamo ascoltare”
Il 7 ottobre Radio 3 ha voluto celebrare i 90 anni della radio con un occhio al Futuro. Ogni programma ha ospitato le voci, i linguaggi, i suoni e le esperienze di radio web e radio universitarie che hanno raccontato un pezzo di Italia attraverso un bene comune che ci rappresenta.
Ho avuto il piacere e onore di essere parte dello Speciale di Radio 3 Mondo e Radio 3 Scienza, condotto da Roberto Zichittella e Marco Motta con la partecipazione di Andrea Borgnino. Potete scaricare a questo link l’intera trasmissione. Vi invito inoltre ad ascoltare l’ottimo servizio per Radio Colonia di Marco Motta – doppiamente grazie! – che mi ha visto protagonista con Isabella Eleodori di R101, che ha raccontato la sua esperienza di speaker 2.0.
Alla Social Media Week e su questo sito avete già potuto approfondire quanto ho avuto modo di raccontare in radio. Voglio invece soffermarmi su quanto ho potuto ascoltare sulle radio universitarie, un mondo che ha un ruolo fondamentale per il futuro della radio.
Le emittenti universitarie trasmettono principalmente sul web, ma alcune anche in FM, testimoniando non solo la vita degli atenei ma anche e soprattutto la vita del territorio. Sono realtà in grande fermento fondamentali in termini di informazione sulla realtà locale, spazio alle band emergenti e vivaio per le voci del futuro. Riescono a raggiungere prima di tutto la comunità universitaria ma grazie a i social network e ai podcast riescono a far conoscere la radio ad un pubblico più ampio interessato ai contenuti proposti dalle differenti trasmissioni. Sì perché “la radio non è solo musica e spot ma soprattutto contenuti”.
La rete delle radio universitarie è molto viva sia a livello italiano che internazionale. Tante le occasioni per collaborare: dalle reciproche ospitate, alla condivisione di problematiche e al confronto su vari temi sociali e culturali. A parte le iniziative delle singole emittenti ci sono quelle di RadUni, Associazione operatori radiofonici universitari, tra cui il Festival delle radio universitarie che cambia città ogni anno e nel 2014 si è svolto a giugno a Novara.
Il 3 ottobre si è invece tenuto a livello mondiale il College Radio Day 2014, giornata annuale che celebra la radio all’interno dei college e delle università. Molti Paesi si sono passati il microfono tra cui l’Italia, dalle 11 alle 13 del mattino, con l’obiettivo comune di far conoscere il mondo delle radio universitarie e farle ascoltare a persone che normalmente non lo farebbero. Le radio Universitarie sono media differenti dalle radio tradizionali. Come dicevo sono informazione, cultura ma anche laboratori creativi e oggi tra i pochi mezzi gratuiti dove artisti emergenti, locali e sconosciuti possono suonare la loro musica tentando il primo passo verso il successo.
Se vi ho incuriosito vi invito a seguire la nostra lista delle radio universitarie su Twitter e, soprattutto, ad ascoltarle. Sono sempre più convinto che il Futuro della radio abbia bisogno di innovazione, e che questa possa arrivare anche dalle radio universitarie e dalle radio web. Ne parleremo spesso, già nelle prossime settimane raccontandovi il Radio Sapienza Day e il programma M2U di m2o, che ogni sabato da voce alle webradio universitarie di tutta Italia. Intanto buon ascolto!